Ember – il mistero della città di luce
Un film decisamente carino e forse anche di più. Fa venire voglia di vedere il sole e di respirare con gli occhi rivolti al cielo. Ember è una citta artificiale, costruita sottoterra per permettere a una piccola comunità di sopravvivere, quando fuori, nel mondo, l’umanità rischia di estinguersi per una catastrofe non meglio precisata. Ember è alimentata elettricamente ed è fatta per durare 200 anni, il tempo stimato per risalire in superficie e tornare ad abitare la terra. Ma qualcosa va storto: gli abitanti non sanno che c’è un fuori, nè che il loro mondo (rudimentale, eppure così vivo) non è fatto per sempre. Il generatore dà i primi segni di cedimento. Ma, mentre Ember si spegne, sono dei ragazzi a cercare nel buio, oltre ogni rassicurazione che viene loro data (il generatore funzionerà). Un film che invita a non accontentarsi e che tiene incollati alla poltrona. Un film per tutti. C’è una frase detta da uno dei protagonisti che non dimenticherò facilmente: “Quello che hai è quello che hai, ma quello che fai con quello che hai è molto più interessante”. Un invito a fare e a cercare. A vivere e respirare.