Intimità
“Fra me e me”. Come per dire nell’intimo, nella parte più nascosta di me stesso, inaccessibile a chiunque altro. Come se quest’espressione – l’intimo – significasse questo.Poiché fra me e me, in ciò che si pensa essere un monologo e che Platone dice essere l’essenza stessa del pensiero, accade un mondo. Fra me e me, ovvero nella frattura che m’interrompe, che mi sospende, che mi smaglia, e mi estende.
Ciò che mi sospende è l’esposizione dell’io, ovvero la sua intimità con il mondo, anteriore a ogni intimità.
Questa considerazione, che può sembrare un arbitrario balbettio, pone in una luce diversa proprio ciò che chiamiamo intimo. Intimo significa più dentro: è addirittura un superlativo, il superlativo di intus. Indica ciò che sta più a fondo, il risultato di una penetrazione immane che tocca la radice di noi stessi. Ciò che ci tocca nel profondo. Il che vuol dire che quest’ultimo, per quanto profondo sia, affaccia sempre fuori.