La società dei tagli
“Il governo delle vite ha perfezionato la sua tecnica divisiva, facendola divenire chirurgica, anche perché non c’è “impero” senza la separazione, almeno stando all’adagio divide et impera. […]
Non c’è strategia della politica contemporanea che non passi per una strategia del taglio. La stessa produzione delle merci va compresa all’interno di tale strategia. La produzione capitalistica delle merci si differenza da quelle del passato, perché in essa la merce “taglia” il denaro. La celebre formula marxiana dell’accumulazione capitalistica D-M-D, denaro-merce-denaro, mostra bene il funzionamento della merce come lama per trasformare il denaro. Se il denaro si è sempre mostrato nei suoi strategici e ideologici tagli monetari, all’interno della produzione capitalistica esso subisce un ulteriore e caratterizzante taglio.
Ma non è la divisione il problema, quanto piuttosto la potenza strappata ai soggetti di tagliare o di dividere, e quindi di con-dividere. Se è possibile una seconda stagione della categoria di “individuo”, lontana dall’ineffabilità e dalla banale retorica dell’unicità, questa è pensabile solo a partire dalla sua potenza di con-divisione”.(Sul filo del rasoio. Estetica e filosofia del taglio, pp. 65-66)