Derrida e la domanda “che cos’è un’isola?” Una clip dal nuovo libro.
11 dicembre 2002: il filosofo Jacques Derrida dà inizio a Parigi al suo seminario di lezioni. Sarà il suo ultimo seminario, prima di morire. Il tema ruota intorno alla questione: “che cos’è un’isola?”. Può apparire una domanda banale e dalla risposta molto semplice. Ma Derrida, da grande filosofo qual era, vedeva in questa domanda un enigma di non facile soluzione. Anche perché la questione diventa subito complicata e inquietante non appena seguiamo i suoi ragionamenti e ci interroghiamo con lui sul celebre brano di Rousseau, La quinta passeggiata. Secondo Derrida, Rousseau «Non dice solo che gli piace essere solo, che ama e sceglie la solitudine, o l’isolamento […], non dice solo di amare la solitudine e l’isolamento del passeggiatore solitario che si trova ad essere solo; no, Rousseau, dice anche, cosa diversa, che è “il solo” in questa situazione, quindi l’unico, singolare, singolare d’altro canto come l’isola di Saint-Pierre, solo ed eccezionale come l’ubicazione, come la posizione dell’isola di Saint-Pierre» .
Derrida sembra metterci in guardia da un pericolo che attraversa l’incarnare la dimensione dell’isola: quello del credersi “i soli”, di irrigidire la propria solitudine al punto da credere in una fantomatica “elezione”. (Al mondo ci sono solo isole. Filosofia dell’intensità, p. 53)