2005. Fenomenologia dell’estremo. Heidegger, Rilke, Cézanne

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T. Ariemma, Fenomenologia dell’estremo. Heidegger, Rilke, Cézanne, 2005, pp. 132, ISBN 8884833906, euro 13.

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L’estremo designa in questa ricerca filosofica non un caso limite dell’esistere, ma la sua trama immanente, il suo essere già sempre linguaggio contaminato dalla sua espressione, di volta in volta singolare. L’estremo esprime l’intreccio tra senso e singolarità, il loro stato di grazia.
In un serrato confronto critico con l’opera di Heidegger, ma sottoponendo nello stesso tempo a una lettura decostruttiva anche le filosofie di Husserl e Bergson, il presente lavoro marca l’impossibilità della ricerca di un Senso assoluto in cui le singolarità restano ciò che lo deborda, ciò che vi resiste. Nell’arte, in particolare analizzando l’opera di Rilke, Rodin, Cézanne e il loro singolare intreccio, ciò che sembra l’intangibile elemento dell’esistenza diviene cosa singolare, che, lungi dall’essere ridotta a mero fatto estetico, afferra la nostra singolarità e prospetta un’etica della dedizione e della restituzione.


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